Durante questa attività di collaborazione, che precedentemente aveva svolto come concertista accompagnando al pianoforte la cantante torinese Chiarina Fino-Savio, Elsa nel giro di un decennio (1921-1931) si esibisce con Ottorino e con il violinista Mario Corti a Roma e successivamente a Praga, Brno e Vienna e negli Stati Uniti in ben trecento concerti, accompagnata quasi sempre al pianoforte dal marito, di cui era diventata la Musa ispiratrice.
La loro presenza a Verona è testimoniata il 27 gennaio del 1921 quando i tre musicisti sono al Teatro Filarmonico (con un programma vocale sia di Ottorino che di Elsa)e nel 1934 quando il Duo “Respighi” esegue un recital nel Salotto musicale di Casa Boggian.
Oltre alla composizione di liriche, Elsa scrisse anche cantate per soli, coro e orchestra, eseguite a Milano e Roma, due opere liriche in tre atti.
Vinse molti premi, e alla morte del marito, completò le sue musiche lasciate incompiute, come la Lucrezia.
Produsse inoltre allestimenti per le rappresentazioni teatrali di opere quali Fiamma, Campana Sommersa, e ancor più Lucrezia e Maria Egiziaca, collaborando con maestri della regia teatrale di grande statura quali Adolphe Appia, Max Reinhardt e Margherita Wallmann.
Dopo la morte del marito (1936), Elsa Respighi fece in modo che le musiche di Ottorino Respighi fossero conosciute in tutto il mondo.
A tal fine, scrisse libri, organizzò conferenze e un centro Respighi a Venezia presso la Fondazione Cini (nel 1969);
Sovrintese le celebrazioni per il centenario della nascita di Ottorino e ha seguì produzioni di dischi e ristampe di vecchie edizioni.
I suoi lavori più impegnativi risalgono al primo periodo della sua vedovanza: Un oratorio “Il pianto della Madonna” (1938) su testo di Angelo Poliziano, seguito dall’ opera in un atto “Alceste” nel 1941.
Nel 1942 vinse un concorso per un’opera lirica in un atto e, come premio, una produzione al Teatro dell’Opera.
Purtroppo a causa della guerra, la produzione viene posticipata ma in seguito nessuno si ricordò dell’impegno preso.
Continua a comporre durante la Guerra producendo: “Tre Canti corali” (1944), la cantata “Caterina da Siena” (1945) ed un’opera in tre atti “Samurai” (1942) – quest’ultimi lavori su libretto di Guastalla.
Inoltre compone un’opera-fiaba “Fior di Neve”, un poema sinfonico “Serenata di Maschere” alcune suite orchestrali ed una serie di lavori cameristici.
A partire dal 1950, avendo ereditato dal padre la passione per la letteratura, la sua personalità culturale si esplica anche in campo letterario. Pubblica nel 1954 prima la biografia del marito presso la casa editrice Ricordi di Milano, e successivamente il romanzo “Venti lettere a Mary Webs”, in cui dimostra di essere una scrittrice indipendente dall’ ambiente musicale, creando uno dei personaggi femminili più discussi della letteratura italiana del Novecento.
Nel 1976 pubblica il libro di novelle intitolato “Vita con gli uomini”, seguito da “Cinquant’anni di vita nella musica” (1905-1955), che è contemporaneamente una biografia del marito e la storia di cinquant’ anni di spettacolo musicale.
Infine come scrittrice, affianca Leonardo Bragaglia nella stesura del volume “Il teatro di Respighi”: opere, balli e balletti (Roma, Trevi, 1978).
Il Catalogo delle sue composizioni, redatto dal musicologo respighiano Potito Pedarra, annovera ben 40 composizioni.
Scompare nel 1996 a 102 anni: un secolo di vita, d’arte e d’amore.