Elsa Respighi

Elsa Respighi e il suo tempo

Verona e l'Italia nel Primo Novecento

Indice dei contenuti

– Prefazione, di Luisa Zecchinelli
– Introduzione, di Agostino Contò
– Una privilegiata prospettiva sulla vita musicale del primo Novecento, di Francesco Bissoli
– Gli esordi musicali della giovane Elsa e l’incontro con Ottorino Respighi, di Luisa Zecchinelli
– Elsa Respighi a Verona e la Società Amici della musica nei primi annidi attività.Una rilettura, di Laura Och
– Nel salotto buono di Verona: Donna Clara e Donna Elsa, di Marco Materassi
– Elsa Olivieri Sangiacomo Respighi (1894-1996), Musa suo malgrado?, di Paola Azzolini
– Una personale testimonianza, di Teresa Procaccini
– Elsa Olivieri Sangiacomo: Due Canzoni italiane per chitarra, di Potito Pedarra
– Catalogo delle opere di Elsa Olivieri Sangiacomo, di Potito Pedarra
– Indice dei nomi

Per informazioni contattare: concorsoelsarespighi@gmail.com

Figura poliedrica del mondo musicale italiano novecentesco

Elsa Respighi è una figura poliedrica del mondo musicale italiano novecentesco, di cui è testimone e attenta osservatrice per quasi un secolo.
Chi era veramente la giovane, brillante allieva di composizione al Santa Cecilia di Roma, che durante la Grande Guerra si innamora e sposa il suo Maestro Respighi, per dedicarsi totalmente a lui come Musa ispiratrice, interprete vocale, collaboratrice, organizzatrice, regista e curatrice delle sue opere e per portarle all’affermazione internazionale anche dopo la sua morte?
Aprire lo scrigno di doti e tesori nascosti nel percorso biografico ed artistico di Donna Elsa, tracciare il suo passaggio nella Verona degli anni ’20 e ’30, esaminarne l’originalità creativa, lo stile, la psicologia, è l’intento degli interventi del Convegno svoltosi a Verona nell’ottobre del 2015, in occasione del Concorso internazionale di Musica vocale da camera a lei dedicato.
Dalla molteplicità dei punti di vista (musicologico, esecutivo, storico e compositivo) sorgerà allora il desiderio di ascoltare la voce sconosciuta della sua musica, che giunge intatta a noi ascoltatori d’oggi.

Elsa Olivieri Sangiacomo in Respighi

(Roma, 24-03-1894 | Roma, 17-03-1996)

Biografia dell’artista, compositrice ed interprete italiana

Donna Elsa Respighi, nata il 24 marzo 1894, appartiene a quella schiera di musiciste che volutamente accantonarono la propria attività per dedicarsi a quella del marito.
Talento precoce, allieva di Sgambati al Conservatorio di Santa Cecilia dal 1909,  nel 1915 Elsa Olivieri Sangiacomo entra a far parte della classe di composizione di Ottorino Respighi.
Il maestro, convinto del talento dell’allieva, invia a Casa Ricordi tre liriche su testi spagnoli che vennero pubblicate.
Intanto la giovane diviene accompagnatrice al pianoforte della classe di canto del conservatorio romano dove era iscritto Beniamino Gigli.
In seguito è assegnata alla classe del grande baritono Toto Cotogni, allora ottantasettenne. Giunge inattesa la domanda di matrimonio ricevuta dal maestro Respighi: dopo aver riflettuto ed essersi convinta di dovere e volere rinunciare alle proprie ambizioni musicali, ella acconsente a si sposarsi nel gennaio 1919.
Dopo il matrimonio riprende lo studio della composizione ed anche quello del canto, preparando un repertorio che spazia dal Cinquecento italiano fino alla canzone popolare, passando per la lirica novecentesca di Respighi che interpreta con la sua voce di mezzosoprano, a fianco del marito, negli anni successivi al matrimonio: anni di felicità e di successo per i coniugi impegnati nel sodalizio artistico in Italia ed all’ estero per una serie di concerti e tournée, ovunque amati ed ammirati dal pubblico per la loro bravura musicale e canora.

Durante questa attività di collaborazione, che precedentemente aveva svolto come concertista accompagnando al pianoforte la cantante torinese Chiarina Fino-Savio, Elsa nel giro di un decennio (1921-1931) si esibisce con Ottorino e con il violinista Mario Corti a Roma  e successivamente a Praga, Brno e Vienna e negli Stati Uniti in ben trecento concerti, accompagnata quasi sempre al pianoforte dal marito, di cui era diventata la Musa ispiratrice.
La loro presenza a Verona è testimoniata il 27 gennaio del 1921 quando i tre musicisti sono al Teatro Filarmonico (con un programma vocale sia di Ottorino che di Elsa)e nel 1934 quando il Duo “Respighi” esegue un recital nel Salotto musicale di Casa Boggian.

Oltre alla composizione di liriche, Elsa scrisse anche cantate per soli, coro e orchestra, eseguite a Milano e Roma, due opere liriche in tre atti.
Vinse molti premi, e alla morte del marito, completò le sue musiche lasciate incompiute, come la Lucrezia.
Produsse inoltre allestimenti per le rappresentazioni teatrali di opere quali Fiamma, Campana Sommersa, e ancor più Lucrezia e Maria Egiziaca, collaborando con maestri della regia teatrale di grande statura quali Adolphe Appia, Max Reinhardt e Margherita Wallmann.
Dopo la morte del marito (1936), Elsa Respighi fece in modo che le musiche di Ottorino Respighi fossero conosciute in tutto il mondo.
A tal fine, scrisse libri, organizzò conferenze e un centro Respighi a Venezia presso la Fondazione Cini (nel 1969);
Sovrintese le celebrazioni per il centenario della nascita di Ottorino e ha seguì produzioni di dischi e ristampe di vecchie edizioni.
I suoi lavori più impegnativi risalgono al primo periodo della sua vedovanza: Un oratorio “Il pianto della Madonna” (1938) su testo di Angelo Poliziano, seguito dall’ opera in un atto “Alceste” nel 1941.
Nel 1942 vinse un concorso per un’opera lirica in un atto e, come premio, una produzione al Teatro dell’Opera.

Purtroppo a causa della guerra, la produzione viene posticipata ma in seguito nessuno si ricordò dell’impegno preso.
Continua a comporre durante la Guerra producendo: “Tre Canti corali” (1944), la cantata “Caterina da Siena” (1945) ed un’opera in tre atti “Samurai” (1942) – quest’ultimi lavori su libretto di Guastalla.
Inoltre compone un’opera-fiaba “Fior di Neve”, un poema sinfonico “Serenata di Maschere” alcune suite orchestrali ed una serie di lavori cameristici.
A partire dal 1950, avendo ereditato dal padre la passione per la letteratura, la sua personalità culturale si esplica anche in campo letterario. Pubblica nel 1954 prima la biografia del marito presso la casa editrice Ricordi di Milano, e successivamente il romanzo “Venti lettere a Mary Webs”, in cui dimostra di essere una scrittrice indipendente dall’ ambiente musicale, creando uno dei personaggi femminili più discussi della letteratura italiana del Novecento.
Nel 1976 pubblica il libro di novelle intitolato “Vita con gli uomini”, seguito da “Cinquant’anni di vita nella musica” (1905-1955), che è contemporaneamente una biografia del marito e la storia di cinquant’ anni di spettacolo musicale.
Infine come scrittrice, affianca Leonardo Bragaglia nella stesura del volume “Il teatro di Respighi”: opere, balli e balletti (Roma, Trevi, 1978).
Il Catalogo delle sue composizioni, redatto dal musicologo respighiano Potito Pedarra, annovera ben 40 composizioni.

Scompare nel 1996 a 102 anni: un secolo di vita, d’arte e d’amore.

Un albero arrivato al massimo della sua bellezza ebbe spezzata improvvisamente la cima svettante verso il cielo; allora i fiori più belli si diradarono e le foglie persero l’originario brillio.
Di anno in anno l’albero si ammalò in qualcuno dei suoi rami, che caddero a terra e furono portati via dal vento e dagli uomini.
Molti anni ci vollero perché infine il tronco, liberato delle parti malate, arrivasse ad essere tagliato alla radice.
Ora, sul grande tondo di legno, dove si contano i cerchi che ne segnano gli anni, qualche ramoscello verde nasce di quando in quando, ma non riuscirà mai a diventare un ramo e tanto meno un tronco. E’ soltanto una parvenza di vita delle radici, che ancora vivono nel profondo della terra e che attraverso quelle poche foglie anelano a ricevere il calore del sole.
Ecco che cosa mi accingo a leggere, oggi, in quei molti cerchi concentrici.
Ma ad un tratto mi trovo davanti una profonda fenditura, un cuneo oscuro e profondo, con la punta volta verso il centro, e i cerchi non s’incontrano più ed è impossibile per me seguirne l’armonioso giro.

Così la mia appassionata lettura finisce.

Elsa Respighi

Cinquant'anni di vita nella musica

(1905-1955)–Trevi Editore, Roma. 1977

L' Albero di Elsa

Pezzo d’obbligo contemporaneo in prima esecuzione assoluta, dedicato dal Maestro Andrea Mannucci alla 5^ edizione del Concorso internazionale “Elsa Respighi” 2019.

ESZ 2019

Elsa Olivieri Sangiacomo in Respighi

(Roma, 24-03-1894 | Roma, 17-03-1996)

L’albero di Elsa per voce e pianoforte da “Cinquant’anni di vita nella musica” di Elsa Respighi, rielaborazione poetica a cura di Marina Popadić, sarà presentato in prima esecuzione assoluta a Palazzo Verità-Poeta di Verona come brano d’obbligo del V Concorso Internazionale di Canto “Elsa Respighi”.

Spiega l’Autore: «Il testo – un libero adattamento poetico di Marina Popadić di un brano tratto dall’introduzione del libro di Elsa Respighi Cinquant’anni di vita nella musica – è un accorato e intenso invito alla lettura tramite una suggestiva metafora legata all’immagine dell’albero che dopo aver raggiunto il massimo splendore si spezza improvvisamente, lasciando cadere a terra foglie e rami.
Una volta tagliato il tronco rigenera qualche ramoscello verde che anela a ricevere il calore del sole.
La musica scandisce con precisione i vari passaggi (dalla crescita dell’albero fino alla sua decadenza e alla speranza di rigenerare una pianta dalle rovine del tronco abbattuto) attraverso un attento e calibrato utilizzo di assonanze con il testo.
All’inizio la parte del pianoforte è meno risaltata, più compressa e mira a fondere la melodia della parola con il suono dello strumento.
Il pianoforte non si allontana dagli orizzonti del canto né propone un’altra verità sollecitando i dubbi, ma avvolge la voce delicatamente e ne amplifica estesamente le linee.
Il brano si conclude con un intenso e bruciante arpeggio che sottolinea la fine della composizione»

Valentina di Blasio, soprano, e Ilaria Cavalleri, pianista, con il compositore Andrea Mannucci:
vincitori 
del Concerto Premio NED Ensemble per la miglior esecuzione del pezzo d’obbligo contemporaneo “L’albero di Elsa” – prima esecuzione assoluta

Valentina di Blasio, soprano, e Ilaria Cavalleri, pianista, con il compositore Andrea Mannucci:
vincitori 
del Concerto Premio NED Ensemble per la miglior esecuzione del pezzo d’obbligo contemporaneo “L’albero di Elsa” – prima esecuzione assoluta